E ultimo Giovedì per la cucina veneta e friulana. Ecco i piatti che completano la proposta!
Ovviamente un risotto, ricco di Montasio e di Radicchio Trevigiano, due prodotti DOP
Il Montasio è prodotto fin dal XIII secolo dai frati dell’abbazia di Moggio, sulle pendici delle Alpi Carniche, da cui inizialmente prese il nome mentre ancora più antico è il Radicchio Trevigiano, apprezzato per le sue caratteristiche alimentari e di gusto oltre che per le proprietà depurative e curative.
Il Gulasch è un piatto d’origine ungherese, creato dai mandriani durante le loro lunghe permanenze nei pascoli assieme al bestiame. Cuocevano lentamente e a lungo la carne con la cipolla, facendola poi essiccare per averla a disposizione durante i loro spostamenti. Quando era ora di cena, facevano rinvenire la carne secca in una zuppa di verdure dando così vita all’odierno gulasch. La fama arrivò con l'impero austriaco di cui il nostro Nord-Est era parte vitale.
I dolci proposti sono due. Quella qui sopra è un dolce alle mandorle,friabile e delicato mentre la seconda proposta è la torta Gubana che, dal 1600, è il dolce tipico delle Valli del Natisone e preparato in molte famiglie del Friuli. E' un torciglione di pasta lievitata ripiena di frutta secca, spezie, canditi amalgamati con rosso d`uovo e montati a neve con albume.... molte sono le varianti quasi quante le famiglie friulana in cui si prepara.
giovedì 31 marzo 2011
mercoledì 30 marzo 2011
Pellegrino Artusi
A chi non piace?
Ma sapete che giorno è oggi? E' il 100-esimo anniversario della morte di Pellegrino Artusi che, con la sua opera "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" contribuì a fare dell'Italia una nazione. Non è uno slogan, cosa più di tutto unisce se non una tavola imbandita? E poi 150 anni fa non è forse nata l'Italia?
Pensate che il libro fu pubblicato nel 1891, con una tiratura di 1.000 copie e, nei venti anni seguenti, furono stampate altre 14 edizioni; nel 1931 le edizioni erano giunte a quota 32 e l'"Artusi" era uno dei libri più letti dagli italiani, insieme a "I promessi sposi" e "Pinocchio". Un classico della cucina italiana che raccoglie 790 ricette, dai brodi ai liquori, passando attraverso minestre, antipasti (anzi "principii"), secondi e dolci che, per chi ama la cucina, è un obbligo avere nella propria biblioteca.
Se proprio proprio non l'avete, potete leggerlo cliccando sull'immagine iniziale!
Naturalmente quest'anno sono in programma grandi feste a Forlipopoli, città natale dell'autore, e se siete curiosi o volete partecipare, cliccate QUI.
Chissà, potremmo organizzare una... gita!
Ma sapete che giorno è oggi? E' il 100-esimo anniversario della morte di Pellegrino Artusi che, con la sua opera "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" contribuì a fare dell'Italia una nazione. Non è uno slogan, cosa più di tutto unisce se non una tavola imbandita? E poi 150 anni fa non è forse nata l'Italia?
Pensate che il libro fu pubblicato nel 1891, con una tiratura di 1.000 copie e, nei venti anni seguenti, furono stampate altre 14 edizioni; nel 1931 le edizioni erano giunte a quota 32 e l'"Artusi" era uno dei libri più letti dagli italiani, insieme a "I promessi sposi" e "Pinocchio". Un classico della cucina italiana che raccoglie 790 ricette, dai brodi ai liquori, passando attraverso minestre, antipasti (anzi "principii"), secondi e dolci che, per chi ama la cucina, è un obbligo avere nella propria biblioteca.
Se proprio proprio non l'avete, potete leggerlo cliccando sull'immagine iniziale!
Naturalmente quest'anno sono in programma grandi feste a Forlipopoli, città natale dell'autore, e se siete curiosi o volete partecipare, cliccate QUI.
Chissà, potremmo organizzare una... gita!
sabato 26 marzo 2011
A tavola nelle Venezie
L'espressione "Tre Venezie" indica quella macro-regione italiana che si estende nel settore nord-est, il ricco nord-est. Avendo già "visitato" il Trentino-Alto Adige, ora è la volta delle restanti 2 Venezie, il Veneto ed il Friuli. Fra mare, lagune, pianura, laghi, colline e vette, le differenze territoriali ed ambientali si sono tradotte in una complessa tradizione culinaria che regala un ricco catalogo di prodotti tipici.
Cominciamo dall'antipasto.
Il pesce azzurro è sicuramente una delle ricchezze delle coste adriatiche, non solo perchè il pesce fa bene in generale ma perchè questo tipo è ricchissimo di omega3, fondamentale per combattere il colesterolo. Arrotolate intorno ad un'oliva o arricchita dal connubio peperone-cappero, sono davvero una delizia. Anche le seppioline, un mollusco facile da reperire e da cucinare, risultano qui gustosamente valorizzate da un ripieno a base di prezzemolo ed aglio.
Il Frico friuliano sembra, a prima vista, una frittata ma di uova... neanche l'ombra! Per chi ama la storia, si parlò del Frico nel Libro ‘de arte coquinaria’ del 1450, dove viene chiamato il Formaggio nel padellino. Se volete leggare la ricetta DOC, cliccate QUI.
E non poteva mancare il Prosciutto, un San Daniele, dolce, saporito, gustoso, profumato... è perfetto da solo, non chiede altro che un buon pane e un buon vino, magari un Ribolla o un Refosco.
Sapete cosa sono i bigoli? Un grosso spaghetto di origine veneta, fatto di grano tenero e molto ruvido. E proprio questa sua caratteristica gli permette di trattenere il sugo, magari di pomodori e peoci, come i veneziani chiamano le cozze!
E non poteva mancare lui, il Fegato alla veneta. Questo è certamente il portabandiera della cucina di quest'area, per il suo sapore inconfondibile e particolare che accosta il sapore deciso del fegato all'aroma della cipolla.
Le origini di questo piatto risalgono addirittura al tempo dei Romani che usavano cucinare il fegato insieme ai fichi, da cui ne deriva il nome "ficatum", per coprirne l'odore un pò troppo forte ma i Veneziani sostituirono i fichi con le cipolle, proprio secondo la ricetta che tutti noi conosciamo.
Ma non è tutto, settimana prossima vedrete il resto delle proposte.
PS. Ad Aprile, niente "Giro d'Italia"... c'é Pasqua! Ma torniamo a Maggio.
Cominciamo dall'antipasto.
Il pesce azzurro è sicuramente una delle ricchezze delle coste adriatiche, non solo perchè il pesce fa bene in generale ma perchè questo tipo è ricchissimo di omega3, fondamentale per combattere il colesterolo. Arrotolate intorno ad un'oliva o arricchita dal connubio peperone-cappero, sono davvero una delizia. Anche le seppioline, un mollusco facile da reperire e da cucinare, risultano qui gustosamente valorizzate da un ripieno a base di prezzemolo ed aglio.
Il Frico friuliano sembra, a prima vista, una frittata ma di uova... neanche l'ombra! Per chi ama la storia, si parlò del Frico nel Libro ‘de arte coquinaria’ del 1450, dove viene chiamato il Formaggio nel padellino. Se volete leggare la ricetta DOC, cliccate QUI.
E non poteva mancare il Prosciutto, un San Daniele, dolce, saporito, gustoso, profumato... è perfetto da solo, non chiede altro che un buon pane e un buon vino, magari un Ribolla o un Refosco.
Sapete cosa sono i bigoli? Un grosso spaghetto di origine veneta, fatto di grano tenero e molto ruvido. E proprio questa sua caratteristica gli permette di trattenere il sugo, magari di pomodori e peoci, come i veneziani chiamano le cozze!
E non poteva mancare lui, il Fegato alla veneta. Questo è certamente il portabandiera della cucina di quest'area, per il suo sapore inconfondibile e particolare che accosta il sapore deciso del fegato all'aroma della cipolla.
Le origini di questo piatto risalgono addirittura al tempo dei Romani che usavano cucinare il fegato insieme ai fichi, da cui ne deriva il nome "ficatum", per coprirne l'odore un pò troppo forte ma i Veneziani sostituirono i fichi con le cipolle, proprio secondo la ricetta che tutti noi conosciamo.
Ma non è tutto, settimana prossima vedrete il resto delle proposte.
PS. Ad Aprile, niente "Giro d'Italia"... c'é Pasqua! Ma torniamo a Maggio.
sabato 19 marzo 2011
La festa del papà
Il dolce qui sopra è una ZEPPOLA, dolce tipico della tradizione napoletana, preparato in occasione della festa di S.Giuseppe, quindi OGGI!
E' un dolce abbastanza semplice da preparare ma davvero davvero delizioso, e poi, nella più vera tradizione napoletana, ha anche una storia avvincente o almeno avvincente. Le sue origini risalgono addirittura ai tempi dei Romani ma la prima zeppola di San Giuseppe, che sia stata messa su carta, risale comunque al 1837, ad opera del celebre gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino.
Ha persino un sito Web tutto suo, cliccate sull'immagine iniziale per conoscerlo e, nel frattempo, ecco un estratto della leggenda delle Zeppole, dove S.Giuseppe chiede a Maria, negata in cucina, di preparare qualcosa per la sua festa e, dopo tanto lavoro...
E' un dolce abbastanza semplice da preparare ma davvero davvero delizioso, e poi, nella più vera tradizione napoletana, ha anche una storia avvincente o almeno avvincente. Le sue origini risalgono addirittura ai tempi dei Romani ma la prima zeppola di San Giuseppe, che sia stata messa su carta, risale comunque al 1837, ad opera del celebre gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino.
Ha persino un sito Web tutto suo, cliccate sull'immagine iniziale per conoscerlo e, nel frattempo, ecco un estratto della leggenda delle Zeppole, dove S.Giuseppe chiede a Maria, negata in cucina, di preparare qualcosa per la sua festa e, dopo tanto lavoro...
giovedì 17 marzo 2011
Auguri Italia
Anche noi partecipiamo ai festeggiamenti per il 150-esimo compleanno dell'Unità di Italia. Un piccolo segno, un tricolore alla finestra ma che conta molto per chi crede che questa sia una data importante.
Per questo motivo, oggi, ai nostri clienti, offriamo una gelatina tricolore!
Per questo motivo, oggi, ai nostri clienti, offriamo una gelatina tricolore!
martedì 15 marzo 2011
Adesso si va ad est
Est, o meglio Nord-Est. Veneto e Friuli.
Quello sopra è la nostra proposta per le sere del 17, 24 e 31 Marzo.
Leggetelo e... buon appetito!
Quello sopra è la nostra proposta per le sere del 17, 24 e 31 Marzo.
Leggetelo e... buon appetito!
martedì 8 marzo 2011
Mimosa e mimose
Oggi è l'8 Marzo, quindi la data dice già tutto, non serve aggiungere niente tranne che questa torta è davvero uno splendore e che gli auguri sono rivolti di cuore a tutte le donne, che devono lavorare il doppio per contare la metà.
Questo dolce, ve lo assicuro, non è troppo complicato e se volete cimentarvi vi consiglio di leggere la ricetta dall'Academia Barilla, che vi insegna a farlo passo passo. Devo riconoscere che il Pan di Spagna cubettato e cosparso all'esterno del goloso ripieno ricorda davvero un cespuglio di mimosa, il fiore che solo oggi gode di una celebrità tutta sua per poi cadere nell'oblio per tutto il resto dell'anno.
Non trovate curioso che una pianta di origine australiana, pure velenosa, venga scelta per questa festa tutta femminile?
Questo dolce, ve lo assicuro, non è troppo complicato e se volete cimentarvi vi consiglio di leggere la ricetta dall'Academia Barilla, che vi insegna a farlo passo passo. Devo riconoscere che il Pan di Spagna cubettato e cosparso all'esterno del goloso ripieno ricorda davvero un cespuglio di mimosa, il fiore che solo oggi gode di una celebrità tutta sua per poi cadere nell'oblio per tutto il resto dell'anno.
Non trovate curioso che una pianta di origine australiana, pure velenosa, venga scelta per questa festa tutta femminile?
domenica 6 marzo 2011
Finalmente il sole...
e il Carnevale cremasco ha finalmente trovato soddisfazione.
E così, fra mascherine, coriandoli e stelle filanti anche la Trattoria ha partecipato alla sfilata.
Come no?
Lo striscione lungo il percorso della parata conta,eccome se conta!
E se anche il Gagét è soddisfatto, perchè non dobbiamo esserlo noi?
E così, fra mascherine, coriandoli e stelle filanti anche la Trattoria ha partecipato alla sfilata.
Come no?
Lo striscione lungo il percorso della parata conta,eccome se conta!
E se anche il Gagét è soddisfatto, perchè non dobbiamo esserlo noi?
sabato 5 marzo 2011
Come moderne "Mariette"
Sapete chi era Marietta?
Marietta Sabatini era la cuoca del gastronomo italiano più famoso nei secoli dei secoli, Pellegrino Artusi.
Lei lavorava e l'Artusi scriveva, lei spadellava e lui annotava tempi, procedimenti e quantità, lei impastava usando memoria ed esperienza e lui dava alle stampe "IL" manuale che ha fatto la storia della cucina italiana.
Ma come ogni storia ha il suo lieto fine, anche questa non è da meno: non avendo figli, nel testamento, Pellegrino lasciò in eredità alla Marietta ed all'altro suo cuoco, Francesco Ruffilli, i diritti d'autore dell'opera, con i quali essi poterono vivere di rendita ben oltre lo scadere degli stessi, nel 1961. Ad oggi, l'opera conta 111 edizioni, con oltre un milione di copie vendute.
Mica male come eredità!Ed oggi in trattoria, alla fine del servizio per il pranzo, si è impastato. Stavolta tortelli cremaschi e così via di pizzicotti alla sfoglia che trattiene lo scuro ma gustoso ripieno.
Mica male le nostre Mariette!
Marietta Sabatini era la cuoca del gastronomo italiano più famoso nei secoli dei secoli, Pellegrino Artusi.
Lei lavorava e l'Artusi scriveva, lei spadellava e lui annotava tempi, procedimenti e quantità, lei impastava usando memoria ed esperienza e lui dava alle stampe "IL" manuale che ha fatto la storia della cucina italiana.
Ma come ogni storia ha il suo lieto fine, anche questa non è da meno: non avendo figli, nel testamento, Pellegrino lasciò in eredità alla Marietta ed all'altro suo cuoco, Francesco Ruffilli, i diritti d'autore dell'opera, con i quali essi poterono vivere di rendita ben oltre lo scadere degli stessi, nel 1961. Ad oggi, l'opera conta 111 edizioni, con oltre un milione di copie vendute.
Mica male come eredità!Ed oggi in trattoria, alla fine del servizio per il pranzo, si è impastato. Stavolta tortelli cremaschi e così via di pizzicotti alla sfoglia che trattiene lo scuro ma gustoso ripieno.
Mica male le nostre Mariette!
“La cucina è una bricconcella; spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che riuscite o che avete superata una difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria.” Dall’incipit de “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene” |
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